Uno dei trattamenti più richiesti in ambito odontoiatrico è lo sbiancamento dei denti. Si tratta di un trattamento estetico atto a ripristinare l’originale colore di denti gialli, macchiati e sporchi.
Attenzione però a non confondere lo sbiancamento dei denti con la pulizia professionale o detartrasi. Se la prima infatti si limita a riportare i denti al loro bianco originale, la seconda consiste in una pulizia profonda che elimina la placca batterica e previene le infiammazioni. Ciononostante, si tratta di due operazioni di uguale importanza per la salute della propria bocca.
Lo sbiancamento dei denti
Lo sbiancamento dei denti è un’operazione relativamente semplice, tanto che esistono in commercio diverse soluzioni fai-da-te per rimuovere o coprire le macchie superficiali.
Tuttavia, i dentisti sconsigliano l’uso esclusivo di queste pratiche poiché agiscono solo sullo strato più superficiale dei denti e non rimuovono le macchie in profondità, le quali sono pertanto destinate a tornare. Un ulteriore rischio è che, alla lunga, la pulizia manuale può causare danni permanenti ai denti, compromettendo l’integrità dello smalto e della dentina.
Ecco perché è importante rivolgersi periodicamente a degli specialisti, come noi di Sanadent.
Perché i denti si macchiano?
Le principali cause che alterano il naturale colore dei denti sono:
- il cibo;
- le bevande;
- il fumo;
- alcuni farmaci;
- alcuni tipi di collutori.
I denti assorbono pigmenti di colore da queste fonti, i quali si sedimentano nello smalto e nella dentina, alterandone il colore. Ecco perché i denti tendono a ingiallirsi o annerirsi. Per evitare che ciò avvenga è importante una corretta igiene orale, in particolare bisogna lavarsi i denti subito dopo aver mangiato o bevuto sostanze che possono causare l’ingiallimento dei denti.
Lo sbiancamento dei denti professionale
Il trattamento di sbiancamento dei denti può essere eseguito solo se vengono soddisfatti alcuni requisiti fondamentali. È necessario aver compiuto i 18 anni di età, non devono essere presenti carie o otturazioni e il paziente non deve soffrire di sensibilità dentale o patologie del cavo orale. In caso di altre problematiche, è infatti necessario risolverle prima di procedere con lo sbiancamento.
Prima di procedere è poi opportuno eseguire una seduta di igiene orale per rimuovere eventuali tracce di placca e tartaro. I trattamenti di sbiancamento dei denti non risultano infatti efficaci se sono presenti placca e tartaro, oltre che macchie di fumo e caffè.
Infine, il trattamento non ha efficacia nei confronti di protesi e otturazioni, ma agisce solo su denti naturali.
Il trattamento con LED e perossido di idrogeno
Una volta stabilita la loro buona salute, l’igienista dentale può procedere con lo sbiancamento dei denti. L’operazione prevede l’applicazione di un particolare gel a base di perossido di idrogeno, un elemento dalle proprietà sbiancanti.
Il gel viene poi colpito con speciali lampade a LED che attivano il perossido di idrogeno, liberando ossigeno contenuto al suo interno. Quest’ultimo viene poi assorbito dallo smalto dei denti, dove elimina i pigmenti che causano l’antiestetico colore giallo, tipico dei denti macchiati.
Lo sbiancamento dei denti così eseguito prevede un paio di sedute e deve essere integrato con un trattamento domestico. Nello specifico, il soggetto dovrà indossare delle mascherine dentali per circa 2 o 3 notti.
Il vantaggio di questa tecnica è che la tecnologia utilizzata non produce calore ed evita pertanto la disidratazione del dente. Ciò impedisce la comparsa della fastidiosa sensibilità dentale.
Lo sbiancamento dei denti fatto a livello professionale, infatti, non dovrebbe produrre alcun dolore, né intaccare lo smalto dei denti. In alcuni casi, soprattutto quelli più gravi, è possibile avvertire comunque una sgradevole sensazione di sensibilità dentale. Si tratta però di un fenomeno passeggero, destinato a scomparire nelle 72 ore successive al trattamento.