Gli impianti dentali sono le procedure odontoiatriche più longeve ed efficaci, per restaurare il tuo antico sorriso. La procedura prevede l’installazione di perni di metallo in sostituzione delle radici dei denti mancanti, che rendono gli impianti dentali stabili e resistenti, permettendo una masticazione funzionale come con i denti normali.
Questa soluzione presenta innumerevoli vantaggi, sia a livello estetico, sia a livello di masticazione, poiché evita problemi di adattamento che possono subentrare con altre tipologie di protesi. In breve, gli impianti dentali migliorano la qualità di vita. Ma quali sono i requisiti per un impianto? E a quali procedure è necessario sottoporsi? Vediamoli.
Impianti dentali: i requisiti
Per poter usufruire di impianti dentali, ci sono alcune cose che è necessario conoscere. Innanzitutto, è bene essere preparati ad una procedura che, a seconda dei casi, può essere lunga e dolorosa. In base alle condizioni della dentatura e delle gengive, potrebbe infatti rivelarsi necessario un innesto osseo, pratica dagli ottimi risultati ma che può risultare fastidiosa.
Un requisito fondamentale è poi quello di essere in buone condizioni di salute, non solo a livello orale. In particolare, il soggetto non deve presentare né malattie sistemiche, come malattie cardiovascolari, tumori o diabete, né malattie gengivali o che colpiscono i tessuti di sostegno dei denti. In questi casi, è necessario curare la patologia, prima di procedere con eventuali impianti dentali.
Infine, sarà premura del dentista di verificare la presenza di un’adeguata quantità di gengiva e tessuto osseo, necessari per il posizionamento dell’impianto. In caso contrario, bisognerà rigenerare l’osso, prima di poter procedere.
La procedura d’installazione
Una volta accertata l’idoneità del candidato, la procedura d’installazione si divide in cinque fasi: la preparazione all’intervento, il posizionamento effettivo dell’impianto dentale, una prima fase di guarigione, l’inserimento dell’abutment e la definitiva installazione della protesi.
La preparazione
Prima di procedere con l’intervento vero e proprio, è ovviamente necessaria una visita approfondita del dentista, che deve valutare quali interventi effettuare, attraverso quali modalità e con quali tempistiche. In questa fase vengono effettuate radiografie panoramiche, controllo delle carie, infezioni e altre problematiche che devono essere risolte prima dell’intervento.
Il posizionamento degli impianti dentali
In questa fase si procede al posizionamento delle viti, le “radici” dei nuovi denti. Dopo un’iniezione locale di anestesia, il dentista pratica un’incisione nella gengiva, fino a raggiungere l’osso. Dopo aver creato un foro a livello osseo, viene ora inserita la vite di titanio, metallo utilizzato per la sua proprietà di legarsi in modo stabile all’osso ed evitare il rigetto.
Infine, la gengiva viene chiusa tramite punti di sutura, ai quali è necessario prestare la massima attenzione nei giorni della guarigione, per evitare che cibo e batteri si insinuino all’interno della gengiva.
La fase di guarigione
A seconda dell’importanza dell’intervento, i tempi di guarigione possono variare dai 4 ai 6 mesi, durante i quali si attua il processo di osteointegrazione. Gli impianti dentali devono infatti “saldarsi” all’osso mascellare.
Durante questa fase si usa di solito una protesi provvisoria, per preservare l’estetica dei denti mancanti.
L’abutment
é ora di posizionare quella parte che collega gli impianti dentali ai denti (protesi). Dopo un’anestesia locale, vengono installati gli abutment, attraverso una procedura più rapida e meno invasiva rispetto alla precedente. Da notare che, a volte, questa operazione viene effettuata lo stesso giorno della prima.
I tempi di guarigione si stimano intorno alle due o tre settimane.
L’installazione delle protesi dentarie
Infine, devono essere installate le protesi dentarie vere e proprie. Dopo aver rimosso le protesi provvisorie, il dentista procederà al posizionamento delle protesi permanenti.
Si tratta dell’ultima operazione, dopo la quale non sarà più necessario sottoporsi ad interventi, se non per un regolare controllo una o due volte all’anno dal dentista.